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Bateson, antropologo di formazione, autore di un libro classico (Naven), sugli Iatmul della Nuova Guinea, coinvolto fin dal 1942 agli inizi dei processi della cibernetica, psichiatra e ispiratore di una delle più vive scuole psichiatriche di oggi, la scuola di "Palo Alto", autore di ricerche sperimentali sulla comunicazione animale, epistemologo e studioso dei sviluppi di evoluzione delle culture. Quanto alle sue qualità di maestro Zen, basterà leggere gli affascinanti "metaloghi" (origine dei Nodi di Lang) all'inizio di questo testo e seguirlo mentre ci fa vedere "perchè le cose terminano in disordine", per vedere come, con i più sottili e sofisticati strumenti della logica e dell'argomentazione, si può arrivare a quella "domanda dietro le domande" cui accenna lo Zen. Non bisogna confondersi dalla voluta paradossalità della formulazione: Bateson non è solamente un'eccezionale suscitatore di idee, ma l'autore di alcune concrete scoperte capitali. Da pensare a quella del "doppio vincolo" che ha permesso di impostare in parole nuove la questione della schizofrenia (influenzando in maniera decisiva tutto il movimento anti psichiatrico) ed è diventata un prezioso punto di riferimento anche per gli epistemologi e i teorici della comunicazione. Una delle ipotesi di Bateson è quella che le idee siano in certo modo esseri viventi, soggette a una particolare selezione naturale e a leggi economiche che regolano o limitano il loro moltiplicarsi entro certe regioni della mente.
"L'ecologia della mente è una scienza che ancora non esiste come corpus organico di teoria o conoscenza" (Gregory Bateson)
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